![]() |
Gustavo Dudamel |
Mentre gli economisti di tutto il mondo si stanno domandando se davvero gli aiuti stanziati negli anni siano serviti allo sviluppo dei Paesi più poveri, e se i complicati progetti delle organizzazioni internazionali abbiano mai prodotto un qualche risultato, il sistema Abreu fa tornare in mente un antico detto cinese: "Se dai un pesce ad un uomo, si nutrirà una volta. Se gli insegni a pescare, mangerà tutta la vita. Se i tuoi progetti valgono un anno, semina il grano. Se valgono cent'anni, istruisci le persone".
Il sistema Abreu, ovvero il progetto sociale ideato da Josè Antonio Abreu in Venezuela, ha prodotto risultati inimmaginabili, ben 140 orchestre infantili e 150 giovanili. Iniziato nel 1975 come utopico progetto per il recuperare dei ragazzi dal disagio sociale ed economico del Venezuela, oggi è una realtà programmata, un sistema appunto, riconosciuto dal governo con l'importante funzione di recuperare i giovani dal disagio sociale. Come spiega il maestro Abreu, suonare in orchestra non significa solo studiare musica, significa "entrare in una comunità, in un gruppo che si riconosce come interdipendente", dove si impara a collaborare perseguendo uno scopo comune, nel rispetto degli altri sviluppando il concetto del "noi" piuttosto che lo sfrenato individualismo del mondo contemporaneo. La partecipazione gratuita e libera al sistema Abreu, permette l'accesso a chiunque voglia dedicarsi alla musica, e da qui molti sono diventati professionisti della musica come il giovane direttore Gustavo Dudamel.
Purtroppo, nonostante sia ormai chiara l'importanza della musica e dell'arte, nell'educazione e nella crescita dei giovani, che spesso trovano motivo di rivalsa in attività di creazione collettiva e individuale, l'Italia è decisamente arretrata. La musica come educazione non è considerata, si pensi alla situazione in cui versano le scuole musicali, dove fare musica è considerata una semplice attività ricreativa, o tenuta come specchietto delle allodole per il prestigio della scuola. Purtroppo, nel paese di Verdi, Puccini, Cimarosa, Pergolesi, Paganini, Vivaldi, Geminiani, Lulli, e tanti altri musicisti, la musica nell'epoca contemporanea è appannaggio di pochi, spesso ricchi presuntuosi ai quali piace avere la figlia che suona il piano o la sindrome di Mozart, ovvero: mio figlio è un genio!